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Testo della “Piattaforma toscana” e manifesto dell’assemblea plenaria del 3 febbraio 2013

Come più volte annunciato, il prossimo 3 febbraio si svolgerà a Firenze una nuova assemblea della Rete dei Comitati, destinata a discutere e a rendere pubblica la Piattaforma che raccoglie l’esito delle attività dei Comitati che in Toscana, a partire per lo meno dal 2007, partendo da ben motivate opposizioni a determinati progetti devastanti, hanno anche espresso proposte critiche per una nuova politica per il territorio.

Il testo della Piattaforma toscana può essere scaricato e commentato. Tutti i commenti e le proposte di integrazione saranno consultabili nel sito e verranno presentati all’assemblea del 3 febbraio.

Clicca sull’immagine sovrastante per scaricare il manifesto dell’evento in formato PDF

Di seguito, la lettera di accompagnamento del presidente della Rete, Alberto Asor Rosa.

Lettera di Alberto Asor Rosa ai Comitati, agli Associati e Aderenti individuali, agli Amici della Rete.

Come preannunciato, vi invio i Documenti che, nel loro insieme, costituiscono la “Piattaforma Toscana“. Abbiamo compiuto uno sforzo notevole per riunire insieme, nel medesimo testo, le più importanti nella moltitudine delle vertenze che riguardano il territorio e l’ambiente in Toscana.

Abbiamo guardato con il massimo dell’attenzione a tutte le informazioni e a tutte le indicazioni che da voi, in questi anni ci sono pervenute. Al tempo stesso ci siamo sforzati di dare una forma organica al quadro che da tale gettito di esperienze e di lotte ci proveniva, curando che, come più volte abbiamo detto, alle denunce e alle proteste seguissero le proposte alternative.

Ora si tratta di dare uno sbocco politico serio (nel senso in cui noi intendiamo la parola politico, e cioè di battaglia di ordine generale per ottenere l’ascolto necessario che serva al cambiamento).

A tal scopo abbiamo convocato l’Assemblea dei Comitati per il giorno  domenica 3 febbraio a Firenze, a partire dalle ore 10, presso la sala della Fondazione Niels Stensen in Viale Don Minzoni 25/G/I .

È assolutamente essenziale che voi tutti siate presenti in massa a tale appuntamento. Non vorrei esagerare tale aspetto del problema, ma arrivo a dire che se la sala suddetta risultasse fin dall’inizio piena (242 posti!), avremmo già raggiunto la metà del risultato che ci proniamo di raggiungere.

Non soltanto alle avanguardie, non soltanto ai dirigenti, questa volta ci rivolgiamo, ma a tutti coloro che, nelle diverse situazioni, lottano per la difesa dell’ambiente, della salute, del territorio, del paesaggio, di modi di vita più civili e avanzati.

Nelle settimane che ci separano dalla scadenza del 3 febbraio lavoreremo perchè vi siano presenti interlocutori autorevoli e perché la risonanza mediatica dell’evento sia molto alta, come esso obiettivamente merita. Tutto ciò potremo ottenerlo più facilmente, se da ora ad allora lavoreremo tutti insieme a tale scopo.

Naturalmente, come è detto nelle Premesse della “Piattaforma Toscana” il lavoro di miglioramento e d’integrazione dei documenti comincia da qui: saremo lieti, se, come è già accaduto nei mesi passati, ci farete pervenire le vostre opinioni in questo senso.

Cordiali saluti e buon lavoro.

Alberto Asor Rosa

2 thoughts on “Testo della “Piattaforma toscana” e manifesto dell’assemblea plenaria del 3 febbraio 2013

  1. Ho apprezzato molto il testo, e non so se riuscirò a partecipare all’assemblea per probabile assenza da Firenze. Per quanto riguarda la mia limitata competenza, mi pare da espandere la sezione sui costi delle esternalità e sulle potenzialità di un diverso modello di sviluppo (pp. 5-6 sopratutto). Suggerirei di aggiungere indicazioni su:
    – il costo ormai insostenibile di un modello di sviluppo che va in controtendenza rispetto alle urgenze e agli impegni del Protocollo di Kyoto (nonostante le note contraddizioni di quel testo)
    – il costo elevato, anche in termini economici e di sostenibilità finanziaria, di scelte che scaricano sulla finanza pubblica, in ultima istanza, i costi della produzione industriale e agricola, attraverso il meccanismo di rimozione e mancata contabilizzazione dei costi ambientali. Se quel modello poteva avere un senso fino a quando quelle risorse apparivano “illimitate”, laddove le risorse naturali appaiono sempre più limitate si generano degli oneri che vengono così scaricati sul settore pubblico attraverso le emergenze che esse producono (inquinamento, frane, alluvioni, ecc.) o sulle generazioni future, che non disporranno delle risorse dissipate irrevocabilmente. Dato l’elevato debito pubblico, una sua riduzione strutturale deve prevedere investimenti che mirano a ridurre i costi delle “emergenze” e i danni sociali, sanitari e ambientali.
    – l’urgenza di tutelare risorse primarie come il terreno agricolo, nonostante gli alti costi delle produzioni rispetto all’agricoltura di paesi terzi, in vista del futuro, come riserva strategica e come risorsa produttiva di beni sociali immateriali che sempre più contano nel nuovo scenario della globalizzazione;
    – il rilievo di modelli di sviluppo autosostenibili in termini energetici.
    – l’opportunità offerta dalle nuove tecnologie nella crescita di produzioni e servizi immateriali, che hanno tanto minor impatto ambientale quanto maggiore è la loro capacità di creare circuiti sociali e produttivi che reintegrano le risorse consumate con un monitaraggio accorto dei consumi e del loro impatto

    Si potrebbe continuare con osservazioni di tenore analogo, ma non vorrei appesantire oltre.
    Cordiali saluti
    Carlo Spagnolo

  2. Pingback: Assemblea nazionale della Rete dei Comitati » pozzolatico.net

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