La borsa valori dell’urbanistica

unnameddi  Ilaria Agostini, il manifesto, 22 aprile 2015.

Che il pos­si­bile fal­li­mento del comune di Roma e degli altri cen­tot­tanta comuni ita­liani sia il risul­tato coe­rente e legit­timo di un sistema economico-politico esso stesso fal­li­men­tare, e non l’accidentale disfatta legata al malaf­fare o alle rube­rie di qual­che ammi­ni­stra­tore, è illu­strato con luci­dità nell’ultimo libro di Paolo Ber­dini: Le città fal­lite. I grandi comuni ita­liani e la crisi del wel­fare urbano (Don­zelli). Con dovi­zia di esempi l’autore dimo­stra come, nel «ven­ten­nio libe­ri­sta», la gestione della polis – l’urbanistica – abbia acqui­sito asso­luta cen­tra­lità nelle scelte poli­ti­che di un paese in cui il «mat­tone di carta» e la pri­va­tiz­za­zione dei ser­vizi al cit­ta­dino hanno aggra­vato la miope scelta dell’edilizia come motore dell’economia nazionale. Leggi tutto