No all’albergo e al campo da golf.

IT51343301_Lago_Acquato_david_puccioniLago Acquato, Capalbio:

comunicato stampa di Rete dei Comitati per la Difesa del Territorio, Comitato per la Bellezza e Comitato Terra di Maremma. 20 agosto 2013.

Uno dei paesaggi e degli ambienti più belli, delicati e complessi dell’interno collinare della Maremma, in Comune di Capalbio, è minacciato da un insediamento edilizio che mescola ricettività turistica e golf con un impatto insostenibile. La zona è quella collinare del Lago Acquato, un lago che, a seconda della piovosità, affiora e scompare rientrando in falda e che è contornato soltanto da vigneti doc, oliveti, boschi e da alcuni agriturismi.

Per queste e altre ragioni di seguito più dettagliate la Rete dei Comitati per la Difesa del Territorio, il Comitato per la Bellezza e il Comitato Terra di Maremma hanno inviato una dettagliata osservazione alla Regione Toscana, alla Provincia di Grosseto e al Comune di Capalbio esprimendo la propria motivata opposizione (vedi allegato). Sotto l’esposto compaiono le firme di Alberto Asor Rosa, Vezio De Lucia, Vittorio Emiliani, Valentino Podestà e Corinna Vicenzi.

L’agrialbergo e il campo da golf, previsti nell’ex podere Porcareccia sul Lago Acquato occuperebbero 22 ettari, quindi circa la metà, dei 52,3 ettari acquistati dalla società G & T. con oltre 6.000 metri cubi di nuove costruzioni. Nell’area sono presenti soltanto tre ruderi di fabbricati rurali di modestissima entità e, quale attività agricola, unicamente una piccola vigna. Tutto il resto è intatto e non modificato dall’uomo, cioè rappresenta ancora una Maremma antica, selvaggia.

Va notato inoltre che il “green” dei golf richiede, per essere mantenuto, una quantità d’acqua molto ingente difficile da reperire nella siccitosa Maremma e, insieme, un costante trattamento chimico a base di erbicidi e pesticidi che dal prato penetrano poi in falda e che hanno suscitato proteste diffuse in tutto il mondo. Il Lago Acquato viene infatti usato quale inizio e terminale del golf a 9 buche che nulla a che fare col recupero naturalistico del medesimo e che anzi è in aperto conflitto con esso.

Ci opponiamo a tale agrialbergo con golf : 1) per la dimensione quantitativa dei volumi progettati; 2) per un modello progettuale del tutto estraneo al contesto caratterizzato da boschi estesi e da insediamenti vitivinicoli e olivicoli di pregio; 3) per interventi sul Lago Acquato che nulla hanno a che fare col recupero naturalistico della zona umida; 4) per la sottrazione quotidiana di acqua all’intera zona e il carico di diserbanti e di pesticidi necessari al mantenimento del “green”, con pericoli seri anche per l’avifauna.

Il progetto si presenta inoltre totalmente avulso rispetto a quella che dovrebbe essere l’attività agricola dell’azienda e quindi in aperto contrasto con il Piano di Indirizzo Territoriale toscano e con le linee dell’imminente piano paesaggistico regionale già enunciate con forza sulla stampa dall’assessore regionale all’urbanistica, Anna Marson.