Difensori della Toscana: no incentivi al geotermico

il Movimento Cinque Stelle sia coerente

Se da un lato il comitato di cittadini Difensori della Toscana plaude alla bozza del testo del Decreto Fer 1, inviata di recente dal Ministero dello sviluppo economico a quello dell’Ambiente, che esclude dagli incentivi per le rinnovabili le fonti di produzione di energia geotermica, dall’altro si dichiara “deluso” dalla proposta “Giannarelli” vale a dire dal testo avanzato al consiglio regionale della Toscana dal rappresentante pentastellato Giacono Giannarelli. Perché, dicono dal comitato, si tratta di una sorta di “passo indietro” rispetto alle posizioni espressa dal movimento prima delle elezioni.

Andando con ordine, la bozza governativa, secondo quanto scrivono i cittadini, riconosce finalmente “che determinati sistemi produttivi, quali gli impianti geotermici per la produzione di energia elettrica industriale, per il tipo di impatto ambientale che provocano necessitano di una regolamentazione specifica più restrittiva”.

I motivi di una lotta che va avanti danni, sono ormai stati ampiamente discussi. Il nodo fondamentale, secondo vari studi e dimostrazioni, è che le centrali geotermiche “producono – ricordano dal comitato –  gas serra climalteranti assolutamente paragonabili, per tipologia e per quantità, a quelli prodotti da una centrale a gas o a combustibile fossile”, e dunque non possono essere  considerate “centrali pulite”. 

Per quanto riguarda la rinnovabilità, i dati che producono i cittadini sono disarmanti: dal momento che “la produzione da fonte geotermica si basa su pozzi che hanno una durata media di 20/30 anni, necessitando di continue perforazioni (ad oggi,  per 33 centrali esistenti, sono stati trivellati circa 1000 pozzi) che assicurino continuità di approvvigionamento”,di sicuro, dicono dai comitati,  “non può essere considerata  “rinnovabile” (si definisce energia rinnovabile, una qualsiasi fonte energetica che si rigenera almeno alla stessa velocità con cui si utilizza”. In accordo con l’Agenzia Internazionale dell’Energia – International Energy Agency (IEA) – rientrano in questa categoria: l’energia solare, l’energia eolica)”. Ergo, dicono i Difensori della Toscana, “la geotermia elettrica industriale non è quindi nè sostenibile, nè rinnovabile. Assurdo quindi che goda degli stessi incentivi elargiti ai pannelli solari od alle pale eoliche”.

Nel mirino del comitato anche Enel, che,
 “con le sue 33 centrali ad alta entalpia con emissione dei gas direttamente in atmosfera, è quanto meno stupefacente e dimostra grande irresponsabilità quando, per esempio, dichiara, attraverso i suoi portavoce, di essere in grado di controllare le emissioni in atmosfera attraverso filtri Amis”. A parte il fatto che dai cittadini si dica che i filtri in questione “spesso sono malfunzionanti o addirittura spenti”, è la questione più strettamente tecnica che lascia perplessi:  i filtri Amis sono “filtri chimici che per poter funzionare necessitano di grosse quantità di soda caustica (decine di migliaia di tonnellate), sostanza velenosa che viene prodotta con forti impatti sull’ambiente e il cui trasporto avviene su gomma con mezzi pesanti che aggiungono emissioni alle emissioni. Per ultimo, i filtri Amis intervengono solo su due sostanze, acido solfidrico e mercurio (del mercurio solo i vapori), una parte risibile per quantità e tipologia dei gas emessi in totale. I gas geotermici  climalteranti più dannosi, il metano e la CO2, dopo aver attraversato i filtri senza trovare ostacoli si disperdono nel nostro cielo”.

Ma se questo è vero per le centrali ad alta entalpia, anche per quelle a ciclo binario la questione non è così semplice. Infatti, la reiniezione totale dei fluidi geotermici comporta comunque rischi di inquinamento elevati. Il perché lo spiegano dal comitato: “I rischi sono causati dal fatto che in Italia i fluidi geotermici contengono quantità rilevanti di gas non condensabili che sono difficili da reiniettare totalmente. In altre parti del mondo, come ad esempio in Nuova Zelanda, dove si trovano fluidi geotermici simili ai nostri, i gestori degli impianti binari reiniettano solo la parte liquida scaricando direttamente in atmosfera i gas.
In altre parole, la reiniezione totale nel sottosuolo è molto complicata e dispendiosa; dal punto di vista della convenienza produttiva, meglio far sfogare direttamente i gas in atmosfera, con la sicurezza che le autorità preposte al controllo non muoveranno nessuna obiezione”.

Infine, l’occupazione prodotta dalla geotermia. A fronte della preoccupazione espressa da vari sindaci della Toscana “geotermica”, come Loris Martignoni di Pomarance o Alberto Ferrini di Castelnuovo Val di Cecina, per il venir meno degli incentivi di cui Enel ha finora goduto, i cittadini del comitato Difensori della Toscana avanzano alcune riflessioni. Innanzitutto i dati: dopo decenni e anche più di di attività geotermica, le zone in cui insiste questa attività sono fra le più economicamente depresse della Tocana. I motivi sono evidenti, dicono dal comitato: “Turismo, agricoltura di qualità, artigianato non sono compatibili con la presenza di centrali geotermiche, come ampiamente dimostrato dai dati statistici riguardanti i comuni dove è già presente la geotermia industriale da decenni e che vedono i comuni “geotermici” fra i comuni più poveri ed economicamente depressi della Toscana”.

“Quindi – continuano i cittadini –  senza gli incentivi che Enel elargisce, questi comuni sarebbero condannati ad un livello inaccettabile di povertà. La geotermia elettrica industriale non porta occupazione se non quella minima direttamente collegata al funzionamento delle centrali. Non porta benessere. Non porta progresso”.

Infine, se la posizione del Ministero sembra andare nel senso di un’assunzione di responsabilità da parte della politica, è la proposta di legge per la regolamentazione della geotermia recentemente presentata per la discussione al consiglio regionale della Toscana, dal consigliere dell’opposizione, Giacomo Giannarelli del Movimento 5 Stelle, a essere sotto il tiro del comitato “Ci sembra un passo indietro di rara gravità, sia nel contenuto della proposta, che non fornisce alcuna risposta o soluzione alle gravi criticità segnalate dai Comitati, sia, soprattutto, perché assolutamente contraria alla posizione che lo stesso Giannarelli ed il suo schieramento politico, avevano espresso prima delle recenti elezioni politiche. Un’inaspettata marcia indietro del Movimento 5 Stelle a favorire esclusivamente gli interessi degli industriali geotermici”.