per Massimo Quaini

Dobbiamo ricordare un grande amico, Massimo Quaini, che ha dato alla nostra generazione di geografi un contributo paragonabile a quello di Lucio Gambi alla generazione precedente. Di Massimo va ricordata oltre alla sua qualità di geografo soprattutto la capacità di dialogare con le altre figure impegnate nelle scienze del territorio: gli storici, prima di tutto, e poi archeologi, urbanisti, ecologisti. E’ stato in prima fila nel tentativo, assai problematico, di dare alla geografia in Italia il peso culturale che meriterebbe: a questo erano dedicati i suoi lavori degli anni ’70 (il più noto fu Marxismo e geografia, del 1974) e la fondazione di riviste come “Hérodote-Italia”. I suoi contributi alla storia della cartografia sono sempre stati fra i più originali. Leggi tutto

Siena: gli spazi per la cultura

di Roberto Barzanti, 21 novembre 2017

Talvolta realizzazioni destinate a durare nel tempo e a modificare spazi storici di enorme rilevanza sono avviate sull’onda di improvvise, non programmate sollecitazioni. E così l’effimero origina opere che mutano per sempre l’articolazione di ambienti ritenuti noti in ogni dettaglio. Leggi tutto