Fiesole: la storia incredibile continua

fiesole-piazzaPer essere giovani non basta avere 30 anni!

Lettera aperta (con immagini) al “giovane” candidato sindaco di Fiesole del Partito Democratico. Di Paolo Della Bella.

Gentile Andrea Cammelli,

leggo sul suo sito che era in terza media quando cadeva il muro di Berlino, che ha votato per la prima volta nel 1994 e che è cresciuto nell’Italia di questo ventennio. Facendo due calcoli si desume che nel 2004 lei avesse, più o meno, ventotto anni. Dico questo perché mi pare fosse abbastanza adulto da vedere invece i “muri” eretti a Fiesole. Inoltre, è sempre lei che scrive, nel 2007 contribuisce a fondare il Partito Democratico (quello fiesolano naturalmente!), e nel 2009 è eletto Consigliere Comunale. Confesso, sicuramente per colpa mia che sono vecchio e distratto, di non essermi mai accorto della sua esistenza; oggi invece nell’apprendere che lei “crede” di non avere colpe dei ricordati muri, implicando, di fatto, i suoi “vecchi” sostenitori, mi chiedo: dov’era in quel periodo? Forse, come molti altri suoi simili, aveva metaforicamente parlando la testa sotto la sabbia!

Come le dicevo sono abbastanza vecchio e a differenza di lei non ricordo quando ho votato la prima volta; ho visto il muro di Berlino da entrambe i lati e ho vissuto, “a testa alta”, anche l’ultimo decennio fiesolano. Tant’è che mi sono preso, sempre metaforicamente parlando solo “sberle”. Questo perché ho osato esprimere il mio dissenso per quei “muri” di cui sopra.

Quando fu abbattuto il muro di Berlino, io a differenza di lei ero adulto e… felice. Quando sono stati eretti i “muri” fiesolani ero un po’ più adulto e meno felice.

Fuor di metafora le vorrei chiedere se ricorda quando il “Comitato per Fiesole” denunciava gli scempi che si compivano in nome della modernizzazione? Un opuscolo e un grande convegno proprio su questi problemi sono datati 2007, l’anno in cui lei “contribuisce a fondare il Partito Democratico”. Si ricorda o aveva ancora la testa sotto la sabbia? Potevamo allora “cambiare direzione” e non ritrovarci a dover subire scelte scellerate. Oggi è sotto gli occhi di tutti che (coloro) avevano ragione! Vediamo allora perché avevano ragione.

La invito a fare una breve passeggiata esemplificativa, altrimenti per osservare tutti i misfatti del territorio fiesolano rischio, sempre per la mia avanzata età, uno scompenso cardiaco!

Partiamo da piazza Mino. Una piazza assurda, improvvisata, finta, come le copie di città che fanno i giapponesi. Una piazza senza personalità, con un una “cantina”, perché quella che oggi è definita la “sala del Basolato” è poco più che una cantina, con tanto d’infiltrazioni e umidità. C’è costata non so bene quanti milioni di euro, e non può essere utilizzata per quello per cui è nata. Spero di essere smentito ma sembra che non ci sia l’agibilità per farci il tanto decantato Front Office. Se fosse vero, sarebbe da denuncia penale per chi l’ha fatta e per chi l’ha autorizzata. Legga cosa mi scriveva il suo Sindaco in proposito:

«Gli spazi che saranno ricavati sotto il terrazzamento del Comune non sono Ufficetti: serviranno ad accogliere funzioni pubbliche e museali, ad accogliere cittadini, ad offrire servizi, iniziative culturali e a dare un significato diverso a Piazza Mino. Inoltre serviranno ad accedere direttamente in Comune con l’abbattimento di tutte le barriere architettoniche e ad offrire un nuovo ingresso al Municipio [•••] occorre uno spazio dove ricevere i cittadini, fornire ogni pratica, servizio ed opportunità».

Per fare questi assurdi e costosissimi lavori, si è perso irrimediabilmente, causa un inutile ascensore e delle inservibili scale, spazi bellissimi sulla piazza, a livello della strada e dov’era assai facile fare l’accesso per i disabili.

Gli evidenziati sono gli spazi persi.

Andiamo avanti, verso piazza Garibaldi. Stendiamo un velo pietoso. Abbiamo svenduto a un privato «Alberto Aleotti l’evasore d’oro del Lichtenstein», come titolavano i giornali nel 2010, per fargli fare un certo numero di appartamenti. Quali vantaggi ne avrà la cittadinanza? E il tanto decantato turismo? A quali viaggiatori pensa quando auspica che facciano meta nella nostra città? A quei perversi che sghignazzeranno davanti alle case dell’evasore!

Dov’era quando si compiva il misfatto. Sempre con la testa sotto la sabbia?

In questi casi, perdoni la malignità, mi viene in mente l’inflazionata citazione andreottiana, «a pensare male si fa peccato ecc. ecc…..»!!!

E non è finita, Questo è un articolo recente, come può vedere!!!

Sempre dalla lettera citata sopra, le propongo un altro brano:

«[…] Fu così firmata la Convenzione del 2004, col Cav. Aleotti di Menarini, per un Piano di recupero che prevede: 7.500 metri cubi per realizzare un Fondazione di studi e ricerca scientifico/farmaceutica. 2.500 metri cubi pubblici con i quali il Comune si allargherà e concentrerà in un unico Municipio tutte le sue funzioni. [•••] La parte centrale dell’area Garibaldi sarà mantenuta a verde e diverrà un parco pubblico dove saranno visibili anche i ritrovamenti archeologici. Il vecchio cisternone del Carraresi sarà recuperato per la nuova Sala consiliare e un Centro Incontri».

Lei ne era a conoscenza? Oppure sono, come molte delle cose dette e scritte dal suo Sindaco, “sciocchezze”. Uso volutamente questo termine mutuato proprio da una sua definizione nei confronti dei dissidenti.

 

Andiamo in piazza del mercato e “visitiamo” l’Auditorium. Questo sì pietra dello scandalo. Le ultime notizie dicono che ci piove, ma non vorrei essere banale chiosando, “governo ladro”!

Un sindaco, sempre il suo Sindaco, l’ha avviato e dopo due mandati non riesce a inaugurarlo. Sono dieci anni da quando sono iniziati i lavori, lei era giovane, non aveva ancora contribuito a fondare il Partito Democratico, e ancora non se ne vede la fine. A essere cattivi potremmo dire che probabilmente finisce prima il Partito Democratico. Non le pare un tempo inammissibile, soprattutto se pensiamo a un’opera più ambiziosa che utile. Tanto per fare un esempio, che penso anche lei abbia studiato in terza media, la costruzione del Colosseo fu iniziata da Vespasiano nel 72 dC. e fu inaugurato da Tito nell’80, sempre dC. ovvero otto anni dopo.

E pensare che nell’introduzione all’opuscolo Opere a Fiesole del giugno 2004, il Sindaco uscente e quello entrante, scrivevano:

«Avere un Auditorium è dunque una necessità irrinunciabile per la città [•••] Finalmente diamo il via ai lavori e fra due anni Fiesole avrà il suo Auditorium»

Come sempre succede, i tempi previsti slittano per qualche intoppo inevitabile, ma potevamo sperare di inaugurarlo almeno quando lei contribuiva a fondare il Partito Democratico, cioè nel 2007. Sarebbe stato un bell’ambo!

Ecco com’era piazza del mercato negli anni ’90.

Ecco invece una foto del novembre del 2013.

Lei sa quant’è costato alla comunità questo inutile e oggi arrugginito oggetto che a questo punto dobbiamo riconvertire quindi spendere altri soldi, se vogliamo farci qualcosa di decente? Chissà perché, di nuovo, mi ritornano in mente la sua adolescenza e il muro di Berlino!

Arriviamo all’area ex macelli. Come dire al peggio non c’è mai fine. Uno spazio con una potenzialità straordinaria per la sua ubicazione. Sotto ci sarebbero stati i parcheggi che avrebbero risolto il problema a Fiesole; bastavano un po’ più di saggezza e di buonsenso! Anche in questo caso è stato venduto un bene pubblico a una società privata, per edificarci case ancora oggi quasi tutte invendute (Chi compra delle case così brutte, così care, 6.500 euro al mq, e per giunta con i bagni senza finestra!). Davvero un oltraggio al pudore. Nel 2006, quando lei aveva 30 anni e si accingeva a contribuire alla fondazione del Partito Democratico, l’assessore all’Urbanistica più mediocre della storia, in una delle tante assurdità che ha scritto, oltre a sostenere il falso ovvero che l’area ex macelli «era da decenni in stato di sostanziale abbandono», asseriva che fosse «di importanza strategica per la ridefinizione dell’assetto urbanistico del capoluogo». (sic!)

Guardi bene questa foto, è del 2005. Le pare una zona così “degradata”?

Invece questo obbrobrio sarebbe “d’importanza strategica per la ridefinizione dell’assetto urbanistico del capoluogo”!!!

Appare chiaro che, strategica o no, quest’area doveva essere usata in un modo più appropriato e francamente, gli esempi e i consigli, volutamente non accolti, non sono certo mancati.

Mi deve scusare se mi ripeto, purtroppo è l’età, ma anche in questo caso mi vengono alla mente la sua adolescenza e il muro di Berlino!

Finita la passeggiata, torniamo indietro? Torniamo pure al titolo, per replicare che non basta avere 30 anni (e nemmeno 38) per essere giovani.

Ci vuole del tempo come diceva Picasso, e col tempo voglio pensare che ci riuscirà anche lei.

Oggi la sua idea di politica è ancora vecchia, legata a schemi e personaggi ormai logori. È la forma “Partito” che non regge più. Specialmente nelle amministrazioni locali, c’è bisogno di persone libere da vincoli e “obblighi” ai quali dover rendere conto e non di “utili idioti”, per usare una definizione tornata oggi agli onori della cronaca. Persone che a un certo punto della loro esperienza di vita, anche politica, si accorgono con entusiasmo di stare diventando “giovani”! Perché, come cantava Jacques Brel, «…ci vuole del talento / ad esser vecchi e non adulti».

Cordiali saluti

Paolo della Bella