Comunicato Stampa sul Corridoio Tirrenico

30 aprile 2013.

AGLI ORGANI DI INFORMAZIONE, ALLA REGIONE TOSCANA, ALLA PROVINCIA DI GROSSETO, AI COMUNI DI CAPALBIO E DI ORBETELLO

L’attuale dibattito sul Corridoio Tirrenico per il tratto a sud di Grosseto, prima ancora che esprimere opinioni differenti e anche opposte, è caratterizzato da informazioni che non corrispondono alla realtà dei fatti e degli atti. Cerchiamo di fare ordine e di esprimere alcune nostre valutazioni, basate su studi e valutazioni tecniche approfondite e su una conoscenza documentata del territorio.

La delibera della Giunta Regionale Toscana del 9 aprile è, in ogni caso, di grande rilevanza. Innanzitutto libera il campo da due tracciati di forte e inaccettabile impatto ambientale, paesaggistico, archeologico e sulle attività agricole: il progetto preliminare approvato dal CIPE nel 2008 tutto in variante rispetto all’Aurelia da Civitavecchia a Grosseto Sud e il tracciato a monte del massiccio di Orbetello proposto dallo stesso Comune che taglierebbe trasversalmente il territorio di Capalbio per ben 9 km. annullando oltretutto le condizioni per l’istituendo Parco Archeologico Valle d’Oro per il quale è stata avviata la procedura attuativa.

Per il territorio del Comune di Capalbio la Regione conferma il parere favorevole al progetto definitivo di adeguamento in sede già approvato dal CIPE il 3 agosto 2012. Per il territorio orbetellano il parere favorevole della Regione Toscana al tracciato presentato da SAT nel marzo 2012 “in affiancamento alla ferrovia con varianti a protezione dei centri abitati” (tracciato blu) è supportato da un’attenzione particolare al rapporto fra l’infrastruttura progettata e il territorio nelle sue diverse componenti e specificità territoriali, fornendo una serie di indicazioni e richieste volte a ricercare le più adeguate soluzioni progettuali.

La soluzione approvata dalla Regione riprende in larga misura il modello progettuale e le scelte specifiche del progetto ANAS di ammodernamento e messa in sicurezza dell’Aurelia del 2000, che ha avuto unanime consenso da parte di tutte le Associazioni Ambientaliste. Chi attualmente sostiene la messa in sicurezza dell’Aurelia in contrapposizione alla soluzione autostradale sembra del tutto ignorare questo dato di fatto. Il problema del pedaggio e relative esenzioni deve essere risolto equamente ma non può essere confuso con la valutazione dei tracciati.

A fronte di queste valutazioni positive, dobbiamo evidenziare la nostra convinta opposizione al tracciato proposto da SAT per il tratto Albinia-Fonteblanda per il forte e inaccettabile impatto sul territorio, tracciato del tutto sganciato dalla rete infrastrutturale esistente e pertanto con un elevato consumo di suolo, che causerebbe la devastazione di un prezioso territorio agricolo ove sono presenti aziende biologiche e produzioni di qualità. La stessa Delibera della Regione Toscana richiede di “valutare la possibilità di far correre il tracciato autostradale in aderenza alla sede ferroviaria anche nel tratto che va da Fonteblanda ad Albinia”, soluzione peraltro già prevista dal progetto ANAS del 2000. Inoltre, è necessaria una verifica attenta e puntuale del tracciato lungo la ferrovia fra Orbetello Scalo e l’incrocio delle Quattro Strade, dove, negli ultimi 10 anni, si sono ulteriormente costruiti e ampliati capannoni commerciali e industriali. In ogni caso la stessa Delibera della Regione suggerisce anche qui ampi margini di verifica in vista del progetto definitivo.

Ci siamo battuti per decenni per l’adeguamento in sede della Statale Aurelia che rimane la migliore soluzione perseguibile, ma abbiamo dovuto prendere atto della legittimità della Concessione autostradale a SAT, nonostante i ricorsi presentati anche alla Comunità Europea. In ogni caso chiediamo che sia data priorità di intervento per i territori di Capalbio e Orbetello in considerazione dell’alta incidentalità di questa tratta. La nostra posizione, ancora una volta, è dettata unicamente da esigenze di interesse collettivo: ricercare la sintesi tra esigenze di mobilità sicura ed efficiente e la compatibilità con le specifiche caratteristiche del territorio.

Alberto Asor Rosa, Rete dei Comitati per la Difesa del Territorio
Edoardo Zanchini, Legambiente
Vittorio Emiliani, Comitato per la Bellezza
Valentino Podestà, Comitato Terra di Maremma
Daniele Zauli, Comitato di Polverosa e San Donato
Piero Pasquarelli, Associazione Maremma Mare